“Addio! Che tu viva o che cada addio! Le probabilità non ti sono favorevoli. La ridda in cui sei trascinato durerà ancora qualche annetto, e noi non scommettiamo che tu riesca a uscirne incolume. Sinceramente parlando, lasciamo la questione insoluta quasi senza preoccuparcene. Avventure del corpo e dello spirito, avventure che affinarono la tua semplicità, ti fecero vivere nello spirito ciò che probabilmente non vivrai nella carne. Da questa festa mondiale della morte, da questo malo delirio che incendia attorno a noi la notte piovosa, sorgerà un giorno l’amore?”
[O.P.] Un libro che non leggerò mai. Ne sono certo. Nell’ultima lezione americana di Calvino però viene trascritta la fine, e che fine!, in cui Thomas Mann abbandona letteralmente il protagonista del suo librone in mezzo al fango e i proiettili della prima guerra mondiale.
Un finale bellissimo.
Io ce l’ho “parcheggiato” in casa da secoli…
di mann ho comprato addirittura i buddenbrock, eppure la cosa più lunga che abbia mai letto di lui è questa citazione. c’è qualcosa che mi frena, sarà il nome…. tomasmannn….
mai dire mai, mai lasciarsi spaventare dalla mole, o dal nome dello scrittore. É uno dei libri che amo di più.
ho letto “la morte a venezia” e lo reputo un capolavoro. Ma è pesante, un pesante bello, non so come dire, ma è bello perchè dura poco. pensare quella scrittura spalmata su tante tante tante pagine mi fa accapponare la pelle. Però è vero, mai dire mai. Comunque complimenti, sei la prima persona che “conosco” che ha finito La montagna incantata.